Entro l’anno il Mipaaf emanerà il nuovo “Piano strategico del biologico”. Lo ha promesso Andrea Olivero, viceministro dell’agricoltura con delega al bio. “Vogliamo ridurre quanto più possibile la carta – ha affermato Olivero – sostenendo semplificazione e chiarezza. Nei controlli ci dovrà essere meno burocrazia e più verifiche in campo”.
“La questione dei controlli é determinante perchè questi contribuiscono a dare credibilità a un settore che, pur essendo in forte ascesa, è stato più volte colpito da truffe e contraffazioni. I consumatori devono poter contare su coerenti azioni di controllo”, commenta Lodovico Actis Perinetto, presidente regionale Cia Piemonte. “Gli Enti certificatori attualmente effettuano i controlli più a livello documentale, “sulla carta”, che in campo, permettendo a chi vuole ingannare il sistema di farlo, manipolando i registri aziendali e i programmi annuali di produzione. Per essere efficaci e restringere la possibilità di truffe i controlli sulla carta devono essere accompagnati da stringenti controlli in campo”.
Spiega Gian Piero Ameglio, presidente provinciale Cia Alessandria: “Le aziende, a causa del carico esagerato di burocrazia, spesso rinunciano a fare domanda di certificazione biologica, nonostante abbiano tutti i requisiti e già operano come se lo fossero anche agli atti; questo è un vero peccato e un'ingiustizia, perché le aziende valide rinunciano, sostanzialmente, ad avere una dimostrazione in più del loro lavoro”.
Conclude Actis Perinetto: “Il Piano, che il Governo si appresta a presentare, mira a garantire, la “qualità biologica” dei prodotti italiani. Ma c’é da garantire anche una più efficace tutela dei produttori italiani rispetto alla concorrenza internazionale. In Italia si importano molti prodotti stranieri – la produzione interna infatti non è in grado di soddisfare la domanda interna in continua crescita – che provengono sia dagli Stati membri, sia da Paesi terzi e che non sempre sono di “qualità biologica” pari alla nostra”.